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L’astrazione nella pittura. Kandinsky, Mondrian, Malevič
L’astrazione nella pittura insorge con violenza all’inizio del Novecento e invade ogni forma artistica.
Questi tre film, proposti in maniera leggera e non accademica vogliono fornire il materiale per avviare un dibattito su nozioni tanto discusse nella storia dell’arte di cui Malevič, Mondrian e Kandinsky sono i rappresentanti più celebri.
Kazimir Malevič
“Il suprematismo è un'arte di colori puramente pittorica. Il suprematismo è l'inizio di una nuova cultura. Sinora c'è stato il realismo degli oggetti, e non quello di unità cromatiche pittoriche, che si costruiscono in modo da non dipendere né dalla forma né dal colore né dalla reciproca posizione. Ogni superficie pittorica è più viva di un viso in cui spiccano due occhi e un sorriso. Un viso dipinto in un quadro è una pietosa parodia della vita. La superficie piana è vivente, è nata. Sono giunto alla superficie piana e posso arrivare alla dimensione del corpo vivente“.
“Vi entusiasmate per la composizione di un quadro, ma la composizione è una sentenza contro la figura“.
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“Il suprematismo è nato a Mosca nel 1913. Con non-oggettività intendevo indicare che nel suprematismo non venivano rappresentati gli oggetti. Ho scoperto che più le ossature (gli oggetti) sono vicine alla cultura della pittura, più perdono la loro sistematicità e si rompono, stabilendo un nuovo ordine legittimato dalla pittura. Mi è divenuto chiaro che dovevano essere create ossature nuove di pura pittura di colore“.
Piet Mondrian
“L’espressione dell’arte imita la vita e non la natura.
Ciò che è peculiare all’arte non può essere descritto.
L’arte non figurativa dimostra che l’arte non è l’espressione dell’apparenza della realtà quale noi la vediamo, né della vita che viviamo ma che è l’espressione della vera realtà e della vera vita“.
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“L’arte astratta è perciò avversa a una rappresentazione naturale delle cose. Ma non si oppone alla natura“.
Vassily Kandinsky
“Molti anni più tardi, già a Monaco, ebbi la gioia di uno spettacolo inatteso che mi si rivelò nel mio steso studio. Si avvicinava l’ora del crepuscolo, e io rientravo con la scatola dei colori dopo aver dipinto uno schizzo, ancora tutto immerso nel mio sogno, perduto nel ricordo del lavoro compiuto, quando scorsi all’improvviso alla parete un quadro di straordinaria bellezza, che brillava di un raggio interiore. Restai interdetto, poi mi accostai a questo quadro rebus in cui non vedevo che forme e colori e il cui contenuto mi era incomprensibile. Trovai presto la chiave del rebus: era un mio quadro appeso erroneamente su un lato. Il giorno dopo, alla luce del giorno, cercai di ritrovare l’impressione della sera prima ma vi riuscii solo a metà. Anche su un lato ritrovavo sempre l’oggetto, e poi mancava la luce crepuscolare. Seppi allora inequivocabilmente che gli oggetti nuocevano alla pittura...“.
Gioacchino da Fiore, Cerchi trinitari
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Questi tre lavori, su Malevič, Mondrian e Kandinsky fanno parte di una ricerca intorno all'astrazione, che vede protagonisti l'opera e gli scritti degli artisti cui è attribuita la fondazione dell'astrattismo, ma senza i commenti dei critici e della storiografia artistica.
Il termine astrazione non compare mai nell'opera di Malevič, mentre attraversa esplicitamente quella di Mondrian. Kandinsky avrà la pretesa d'inventarlo, ma coglie anche qualcosa dello spirito sull'onda della tradizione giochimita.
Ma l'astrazione non è il contrario della figurazione. Già intendere questo è un modo di restituire il testo di Malevič, di Mondrian e di Kandinsky e di non dare nulla per scontato: la loro opera sarà infinita e eterna come l'opera di ciascun artista.
Malevič (1878-1935) è l’artista russo che ha attraversato la rivoluzione del 1917, ma ha proposto una sua rivoluzione fondando il suprematismo, parola mutuata dalla lingua latina, la cui più alta espressione è il quadrato nero, che, come il punto, procede dalla croce.
E dalla croce procede pure il neoplasticismo di Mondrian (1872-1944) che ha condotto la sua ricerca producendo straordinarie opere di pittura: dall'equilibrio al ritmo, dalla natura all'artificio.
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