Palermiti. Colore e luce della collina
Sorge il sole sullo Jonio,
cala sul Tirreno.
Qui confluiscono i venti
e si disegna lʼarcobaleno.
Così si combinano le luci.
Il golfo e la vecchia Squillace, dinanzi.
Tappa di Ulisse e di Enea.
Le Serre e gli antichi eremi, alle spalle.
Dimora di monaci e di santi.
Al villaggio innatale
Viene da lontano e va lontano il viaggiatore di questa collina.
Antichissimo e originario il suo racconto.
Incomparabile la sua forza.
Immemoriale la sua lingua.
La valle, i monti.
Un mare e un altro mare.
Il cielo.
Qui lʼeternità dellʼistante.
Su salite pietrate e discese sterrate, case di mattoni rossi, case tinteggiate di giallo, case di cemento grigio, tetti e pilastri, scavi e fondamenta. Case fatte di scale e di portoni, case fatte di balconi e di terrazze. E poi vicoli e dirupi, sentieri e precipizi, pietre e fossi, fiumare e sorgenti, ulivi e castagni, fichi e ciliegi, aranci e viti, felci e brughiere, more e oleandri, ginestre e biancospini. Questo è il paese del vento, che fischia indisturbato in tutte le stagioni. E del sole, che insinua i suoi sguardi in ciascuna fessura libera dai ghirigori di ringhiere, gerani e giardini. Curve e diagonali tracciano disegni e definiscono pitture, sculture, architetture fatte di aria e di luce, di colore e di musica, di scirocco e di nuvole, di tempeste e di grandine, di memorie e di silenzi.
A Maria SS. della Luce
Dalla preghiera, mossi dalla fede,
eccoci sulla tua strada, o Maria,
nella via del paradiso.
Così la nostra missione.
Così la salute.
Così la vita.
Così la nostra tranquillità.
Senza più paura. Senza più male.
Senza più peccato. Senza più colpa.
Sei tu la Signora della città della luce.
Le tue e le nostre porte sono spalancate
per accogliere con gioia e per ospitare con il sorriso.
Noi veniamo a raccontarti i nostri pensieri.
E ti dedichiamo versi semplici,
ti innalziamo colonne e ti baciamo le vesti.
Ti rendiamo grazie lavorando e sognando.
Cantando e danzando, recitando e scrivendo
tocchiamo corde invisibili
di sublimi violini.
Osanna, inni, ave e gloria
per te vergine, madre.
Resta il colore dellʼarcobaleno.
Resta la luce del crepuscolo.
(Fabiola Giancotti)
In memoria di Antonio Giancotti